Un pò tutti noi siamo stati programmati a temere quella cosa chiamata “fallimento”.
Come difficilmente non c’è nessuno di noi che non abbia avuto un momento in cui desiderava ottenere qualcosa e ne ha avuto un’altra.
Tutti noi abbiamo fatto cilecca ad un esame, sofferto per un amore infelice, mancato un colloquio di lavoro, o chissà cos’altro. Ma una constatazione doverosa è che a livello macro le persone si suddividono in due gruppi:
Primo gruppo: ne soffre e afferma di aver fallito, e continua a piangere.
Secondo gruppo: ne soffre e impara qualcosa di nuovo, e mentre piange si chiede cosa può cambiare.
Secondo voi le persone che hanno successo nella vita, a quale di gruppo appartengono? Ebbene, gli individui di successo sono quelli che credono di essere caduti, di essersi fatti male, vedono e sentono la “caduta” come tale e non come un fallimento. Essi non prendono neppure in considerazione il fallimento. Non rientra semplicemente nel loro vocabolario.
Le persone che hanno il massimo successo, non sono quelle che non falliscono, ma semplicemente coloro le quali sanno che, se tentano di ottenere qualcosa e non riescono ad averla, hanno comunque avuto un’esperienza istruttiva: utilizzano ciò che hanno appreso e semplicemente cambiano strada, intraprendono nuove azioni, ottengono nuovi risultati.
Pensateci un momento: qual è l’unica risorsa, l’unico vantaggio di cui disponete oggi rispetto a ieri? La risposta è: L’Esperienza! Ciò che frega le persone che temono il fallimento è che essi si fanno anticipatamente rappresentazioni interne di ciò che potrebbe non funzionare, provano cioè anticipatamente quel devastante senso di non riuscita, ed è proprio questo che li trattiene dall’intraprendere magari proprio quell’azione capace di realizzare il loro desiderio. Molti sono coloro che tendono a focalizzare l’attenzione sugli aspetti negativi più che sui positivi. Il primo passo verso il cambiamento consiste nel prendere consapevolezza di questo. Il credere ai “limiti” crea individui limitati, e la soluzione consiste nel lasciar perdere le limitazioni e nell’agire partendo da un insieme di risorse più limitate.
Avete paura del fallimento? Beh, e se vi sostituissi la parola fallimento con apprendimento? Vi farebbe ancora così tanta paura? Se pensate a quando avete mosso i primi passi e siete caduti, pensate di voi stessi che foste dei falliti o semplicemente che invece stavate imparando a camminare? Questa è la vita: un continuo e incessante cammino nell’apprendimento.
Vi riporto un’emozionante esempio, sintetizzato da A. Robbins, è la biografia sintetica di un uomo che:
- A 31 anni è fallito come uomo d’affari
- A 32 è stato bocciato ad un’elezione
- A 34 , altro fallimento elettorale
- A 35 è morta la donna che amava
- A 36 ha avuto un crollo psichico
- A 38 ha perduto un’altra elezione
- A 43 non è riuscito a farsi eleggere al congresso
- A 46 ci ha riprovato, ed è stato bocciato un’altra volta
- A 48 stessa esperienza
- A 55 non è riuscito a farsi eleggere senatore
- A 56 ha perduto la corsa per la vice presidenza
- A 58 non ha avuto un seggio senatoriale
- A 60 è stato eletto Presidente degli Stati Uniti.
Il nome del personaggio è ABRAHAM LINCOLN !!!
Secondo voi, sarebbe potuto diventare Presidente se avesse considerato fallimenti tutte le sue esperienze? Ne dubito.
E c’è un altro celebre episodio che riguarda Thomas Edison che voglio raccontarvi.
Dopo che per 9999 volte aveva tentato di perfezionare la lampadina elettrica senza mai riuscirci, qualcuno gli ha chiesto: “Hai forse intenzione di andare incontro al 10.000 fallimento?”. La risposta di Edison è stata: “Io non fallisco, semplicemente ho scoperto un altro modo di non inventare la lampadina elettrica”.
Se davvero credete che il fallimento non esiste, che è solo una illusione, ma che in realtà state apprendendo, potete impegnarvi nel compiere una nuova serie di azioni, ottenendo nuovi, grandi risultati. Poiché è ciò che in realtà meritate davvero.
Non è forse questa una nuova prospettiva del crescere? Vi suggerisco di cuore, e ve lo racconta una donna con le cicatrici alle ginocchia, di cominciare a rendervi conto da ora che non esiste nulla di simile al fallimento. Ci sono solo risultati, e buono o meno che sia, un risultato lo si produce sempre. Ricorda, se non è quello che desideri, puoi cambiare le azioni e ottenere nuovi risultati. E se non ti piacciono, continua ancora a cambiare le azioni.
Cancellate definitivamente la parola fallimento, e sostituitela con il termine apprendimento, e investite il vostro tempo a ricercare un insegnamento da ogni esperienza. Premetti a queste esperienze di farti da slancio verso nuove scelte, nuove azioni, nuovi orizzonti!
Spero che siate abbastanza stufi di star male, è arrivato il momento di trasformare il dolore in azione. Altrimenti rischierete di buttare un’intera esistenza nell’immondizia, ed è un vero peccato, poiché sino a prova contraria, l’unica certezza che avete è che avete un’unica esistenza a disposizione: Questa!
Sono certo che farai la Scelta giusta!